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Cosa fare in caso di morte?

Documenti morte Reggiolo



Le nostre onoranze funebri a Reggiolo, a disposizione della comunità da oltre cinquant’anni, sono consapevoli delle difficoltà cui vanno incontro i familiari dei defunti. Per questo il personale della nostra agenzia funebre è disponibile 24 ore su 24, tutti i giorni, compresi i festivi, e pone professionalità e discrezione al servizio di tutti coloro che si trovano ad affrontare il decesso di un familiare. In effetti, quando si verifica un evento luttuoso, sono diversi gli adempimenti da sbrigare e alcuni variano sensibilmente, a seconda del luogo in cui è avvenuta la morte. Solitamente, si distingue tra: morte in casa, in una struttura sanitaria oppure in un luogo pubblico.

Se un vostro congiunto viene a mancare in casa, è necessario prima di tutto chiamare il suo medico curante, al fine di constatare il decesso. Successivamente, il medico deve compilare il certificato di morte e un modulo (scheda Istat), dove vanno riportati i dati del defunto e le cause del decesso. Se il medico di famiglia non è reperibile, per redigere il certificato di morte, i familiari del defunto possono consultare un altro medico, ad esempio, quello del 118 o quello del servizio di continuità assistenziale. In ogni caso, la scheda Istat deve essere compilata dal medico curante. In seguito (di solito di tale incombenza si occupano le onoranze funebri, come la nostra aagenzia funebre a Reggiolo), si deve avvisare il medico necroscopo dell’Azienda sanitaria locale di riferimento, che effettuerà la visita necroscopica e poi trasmetterà, entro le 24 ore dal decesso, il certificato di accertamento di morte all’ufficio di stato civile del Comune. Sarà poi il Comune a rilasciare l’attestazione della cancellazione del deceduto dai pubblici registri come persona “vivente”.

Nel caso di decesso in ospedale, in una struttura sanitaria o in una casa di cura, la morte è constatata dal personale medico presente nella struttura, che si occuperà anche di rilasciare il certificato di morte. Il certificato di accertamento di morte è invece redatto dal medico necroscopo che, entro 24 ore dal decesso, deve inviarlo all’ufficio di stato civile del Comune. Una volta accertata la morte, la salma è condotta in una camera mortuaria oppure in una sala appositamente allestita.

Si tratta di un caso particolare: se la morte è seguita a un atto violento (come un omicidio) o è stata improvvisa (come a causa di un malore) si deve chiamare subito il 118 e le forze di polizia o i Carabinieri (numero di emergenza: 112) o la polizia di Stato (numero di emergenza: 113). In seguito, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria intervenuti sul luogo del decesso avvertiranno l’Autorità Giudiziaria, cioè il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica competente per territorio. Sarà poi il magistrato a disporre sia riguardo alla rimozione della salma sia in merito agli eventuali accertamenti medico legali, esami autoptici, ecc. Una volta completati tutti gli adempimenti necessari, il magistrato rilascerà il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari che potranno organizzare il funerale.

Se un congiunto viene a mancare fuori dall’Italia si deve innanzitutto avvisare il Consolato generale o l’Ambasciata italiana, così da ottenere il nulla osta per poter rimpatriare la salma. La morte deve essere trascritta in Italia e per poter effettuare questa procedura sono necessari: l’atto di morte (emesso dall’ufficio di stato civile competente); il certificato conforme all’originale e tradotto; la documentazione che comprovi la cittadinanza del defunto, se non fosse già iscritto nello schedario consolare.

Dopo la celebrazione del funerale, i congiunti del deceduto devono sbrigare diverse pratiche burocratiche. Se il defunto percepiva una pensione si deve informare del decesso l’Inps, anche tramite i patronati o i sindacati. Inoltre, bisogna anche inoltrare la richiesta di reversibilità per il coniuge superstite e la riscossione dei ratei maturati per chi ne abbia diritto. Entro 12 mesi dalla morte va poi presentata la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, con il relativo pagamento dell’imposta di successione.

Se il deceduto aveva all’attivo contratti per utenze domestiche, come telefono, fornitura di acqua, fornitura di energia elettrica, la disdetta o eventuali variazioni d’intestazione devono essere comunicate alle aziende fornitrici dei servizi. Si deve anche disdire o variare l’intestazione della cartella esattoriale relativa alla Tari, presso l’ufficio competente del Comune, ad esempio il comune di Reggiolo, se il defunto aveva qui la sua residenza.

Per quanto riguarda conti correnti bancari o postali, in possesso di una persona deceduta, appena viene comunicato il decesso del titolare, il conto è temporaneamente bloccato, in attesa della consegna dell’atto notorio da parte degli eredi.

Entro sessanta giorni dalla morte del congiunto, si consiglia di fare il passaggio di proprietà e successione per eredità di veicoli intestati al defunto. Per effettuare tale cambiamento bisogna rivolgersi a un’agenzia che si occupa di pratiche automobilistiche oppure all’ufficio del Pubblico Registro Automobilistico.

Se il deceduto aveva un’arma da fuoco, si devono avvisare, entro otto giorni dal decesso, i Carabinieri di zona del cambio di detenzione, per gli adempimenti successivi.

In merito alla dichiarazione dei redditi di una persona deceduta, quella relativa all’anno in cui è avvenuto il decesso, deve essere presentata da uno dei successori e i dati saranno riportati in un quadro apposito. Nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello della morte del congiunto, si può ottenere una detrazione delle spese sostenute per il funerale (il 19% fino a un massimo di 1.550,00 euro).

Sono diversi i soggetti che possono usufruire della detrazione: il coniuge (anche se legalmente separato); i figli legittimi o adottivi; i genitori; i nipoti diretti; fratelli e sorelle; i generi e le nuore; il suocero o la suocera; nonni e nonne. Se le spese del funerale sono state sostenute da più familiari, l’importo detraibile è sempre lo stesso. In ogni caso, la detrazione può essere frazionata tra loro, mediante una dichiarazione di ripartizione delle spese.
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